Flashone Fary quando hai iniziato a creare e cosa ti ha avvicinato al mondo dei Graffiti?
Ho iniziato nel 1988 e l’ispirazione principale allora che non c’erano franzine e non c’era niente, era mio fratello sys1r che vedevo che faceva dei disegni strani, da allora ho iniziato anche io, non ho mai smesso, poi avevamo in casa un disco dei twisted sister, mio fra ex metallaro degli anni 80, che ci aveva ispirato molto. Ovviamente lui era il king a casa già sviluppava un lettering che io e Dose ce lo sognavamo, era avanti mille anni luce, da lì nasce la Tac Crew, poi passata a CYB Crew con la fusione con la TCB Crew di Lambrate.
Nella realizzazione di un Pezzo a cosa ti ispiri? Dove nasce l’idea? Quale processo creativo utilizzi solitamente?
Non ho fonti di ispirazione quello che mi dice il cervello di disegnare lo disegno, ovviamente sono nato nel periodo che iniziava ad uscire qualche libro tipo spraycan art di New York , da lì nasce il percorso al wildstile ed al bombing di Spyder7, giù nella linea tra Cernusco e Cassina. Era una manata, per i tempi.
Quanto il luogo ed il contesto dove rappresenti le tue opere suggestiona il tuo processo creativo?
Per questo mi basta un muro, ovviamente l’adrenalina delle stazioni o del metallo non la batte nessuno. Il contesto poi si crea al momento con altri writer, ovviamente se il muro fa schifo secondo i miei gusti mi adeguo al momento.
Quanto pensi sia importante aggiornarsi, valutare e testare nuovi approcci creativi e tecniche?
Nuove tecniche non molto, ma seguo sempre quello che ci ha insegnato Phase2, di non smettere mai di evolvere la Lettera, poi ci troviamo sempre a dover fare i conti con le nostre capacità e con noi stessi, stili nuovi non ne ho visti negli ultimi anni vedo tanto colore, ma poca evoluzione della lettera.
Da quando hai iniziato cosa maggiormente ha fatto crescere il tuo stile e di conseguenza i tuoi Pezzi?
Oggi c’è molto in giro ed abbiamo anche l’aiuto dei social, per quello che mi riguarda credo che la fonte di ispirazione massima sia rimasta agli anni 70/80 di New York. Pilastri che oggi dipingono ancora, dimostrano di avere quel funky in più di roba nuova.
Il mondo dei Graffiti e della Street Art negli anni, anche in Italia, ha conquistato l’attenzione di un pubblico sempre maggiore di appassionati. Cosa pensi manchi per far si che questo interesse raggiunga quello già consolidato in altri Stati?
Oggi la gente ci convive, credo che in molti casi se non gli addetti ai lavori non ci faccia più caso nessuno, una volta invece si riusciva a stupire o ad indignare anche il passante comune perché era una cosa nuova, credo che purtroppo o per fortuna per avere un attenzione mediatica, se è a quello che ti riferivi, si debba passare da qualche gallerista o qualche nome famoso che ne parli in continuazione.
Se dovessi dare tre consigli ad un artista che si è avvicinato da poco al mondo del writing e della street art come espressione artistica, quali sarebbero?
Non sono bravo a dare consigli, l’unica cosa che posso dire di avere rispetto per le murate altrui e studiare la lettera fino ad arrivare ad uno stile personale. Negli anni ho avuto modo di collaborare con molte realtà giovanili ma poi, nel concreto, pochi sono andati avanti a dipingere
Grazie a Flashone Fary per la disponibilità nel raccontarci la sua esperienza artistica.
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